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Per cercare di diventare simpa...
Di Andrea Tognetti (del 07/05/2008 @ 16:04:47, in Campionato 2007-08, linkato 38 volte)
Non sapendo come fare ad attirarsi “altre simpatie“, ma essendo attratto dall’argomento, che sarebbe meglio definire polemica, credendo di essere veggente, quindi ho anche la presunzione di conoscere i contendenti, mi butto a pesce nelle acque limacciose, e nella “polemica“ per eccellenza che ciclicamente nasce nei vari siti di altre società di calcio dilettantistico, e che poi in più di una occasione si trasferisce su Calcio Più, il mio portale preferito.

Premetto, che come ho sempre fatto esprimo il mio pensiero, senza avere la presunzione di voler convincere e ancor peggio zittire alcuno.

Per me da sempre, ognuno è libero di dire ciò che pensa, sempre nel fondamentale e sacrosanto rispetto altrui, e mantenendo il confronto ad un livello massimo di correttezza, senza mai scendere nello scurrile.

Non avendo la pretesa, di essere seguito e letto, sul nostro blog, devo comunque ammettere che alcune settimane fa in un mio piccolo sfogo, avevo fatto capire dei miei disagi, ripeto dei “miei disagi“ in merito a fatti e circostanze che potrebbero essere attribuiti o attribuibili a fattori esterni, indipendenti dallo stretto recinto del campo sportivo.

Non sarà certo la prima volta, che si sente parlare “male“ del calcio, per l’esattezza, sono anni che si vocifera, mentre per quanto mi riguarda è da quando gioco a calcio, e avevo 12 anni che sento sbraitare al vento, chiassose affermazioni e sguaiati urlacci, come sommessi bisbigli ed inconfutabili ammiccamenti.

Ci sono delle affermazioni che il pallone non perderà mai, gli ornamenti sulla testa degli arbitri, oppure la frivolezza della di lui consorte.
Ci sarà sempre chi impreca alla sorte, chi spargerà le colpe a destra e a manca, e chi si attribuirà meriti che non possiede, non ha avuto e non avrà mai.

Troppe volte però, questa sensazione è data dal sentito dire, e non si basa su fatti certi e documentabili, guarda caso con il se e con i ma, si trasforma una brava donna in una poco di buono, un onesto padre di famiglia in un mezzo avanzo di galera.

Basta un secondo, basta un malevolo crocchio formato da tre o quattro persone, che parlano a sproposito sotto uno dei tanti campanili, il tutto condito con una bella dose di cattiveria, e il primario “sospetto“ diventa realtà.

Poi il passa parola, e l’ingigantire del chiacchiericcio ad ogni passaggio, conclude l’opera.

Purtroppo, molte volte per ristabilire le giuste misure, e le corrette valutazioni occorre una certezza, scusate la rudezza della mia affermazione, ma purtroppo è reale e tangibile,ma la morte del malcapitato, che riequilibra, il tutto.

Allora anche il peggiore degli individui, ritrova la più scontata e perché no, vigliacca delle affermazioni :
“Era tanto un bravo uomo“.

Come?
Ma se in vita era strato distrutto dalle menzogne dei ben informati!!!

Mah.
Avanti.

Esempi crudi, per arrivare al nocciolo, con tutta la veemenza possibile, per poter dire:

“Ma non sarà che ci sono ancora intorno al mondo del calcio, dei millantatori, che oltre a incassare lauti rimborsi spese, per l’opera prestata in questa o quella società, si spacciano per mediatori, e si attribuiscono meriti che non hanno, oltretutto incuranti delle conseguenze negative, che potrebbero ricadere sui dirigenti e sui giocatori delle società dove si sono accasati?“

E’ una domanda che mi sono fatto tanto tempo fa, e che grazie al tempo, in parte ho avuto risposte, una delle prime constatazioni si è verificata anni or sono, quando in diverse persone, ci, ma sarebbe meglio usare il mi, e lo ridico, mi fecero imbestialire.

Furono messe in discussione la legittimità delle sei vittorie consecutive del TTT nelle ultime sette gare del campionato di Prima Categoria, e la cosa mi ferì e con me i giocatori artefici dell’impresa, in quanto conquistate sul campo, e frutto del nostro impegno.

Oltre a questo, vi furono anche alcune componenti favorevoli, come incontrare la Massetana, la domenica dopo, il conseguimento della vittoria in campionato, oppure non essere gravati da espulsioni o infortuni, proprio nel momento cruciale della stagione, e poi una invidiabile condizione fisica, che ci sorresse sino alla fine del girone di ritorno.

Questo influsso benefico, circostanziato ad un finale di stagione, seppur indimenticabile, lo abbiamo poi lautamente ripagato con gli interessi.

Interessi a tasso variabile, partiti con un abbordabile 3,46, per poi passare ad un più difficoltoso 5,70, per arrivare a non si sa dove.

All’epoca gravitavano intorno alla nostra società, alcuni collaboratori, che amavano compiacersi di varie conoscenze con il tale dirigente e con il talaltro consigliere e via di questo passo.

Con il passare del tempo, e con l’avvicinarsi dell’età della ragione, i fatidici 50 anni, mi sono sembrate delle emerite baggianate, espresse e sostenute più che da uomini da veri e propri “ Campioni senza valore “, persone senza una dignità, e fortunatamente senza alcun seguito ne futuro, che utilizzavano il pallone e l’impegno in società per coprire e mascherare altri interessi, assai più boccacceschi e mondani.

Di fatto il defilarsi degli allora pescicani, è stato rimpinguato dagli odierni squali dai denti di ferro.

Fortunatamente, sono sempre meno, questi presunti “ Oronzo Canà “ del pallone, e la vittoria per tutti quanti sarà la loro definitiva estirpazione.

Questa pesta bubbonica seicentesca va “PURIFICATA“.

Questi personaggi, che ad inizio stagione promettono denari per rimpinguare le casse societarie, e per far si che la dirigenza abbia la possibilità di programmare una stagione di prestigiose, in realtà non fanno che il loro interesse, portano per riprendere.

Sono sempre costoro, che si attribuiscono, conoscenze, che millantano crediti e favori presso e per conto terzi, che spargono veleni sulle precedenti collaborazioni, che prendono accordi all’insaputa dei diretti interessati e di coloro che ci mettono oltre alla faccia, anche tutto il resto del corpo, e che da tanti anno espongono sempre il posteriore in bella o brutta vista a seconda delle tendenze, devono essere smascherati, e la forza di farlo, deve venire da chi li ha intorno, ed è a conoscenza, dei fatti, o meglio misfatti sopra riportati.

Ds, che trattano, ex allenatori che trattano, fantomatici mister che trattano e pormettono per mantenersi un posto su una delle tante panchine che mensilmente, gli mette in tasca un lauto compenso, indipendentemente dalla professionalità.

E’ troppo comodo attendere che a parlare siano gli altri, abbiate il coraggio, di fare nomi e cognomi se li conoscete, ditelo chi sono i pescecani, gli avvoltoi e le iene, mi fermo perché non vorrei diventasse uno zoo, ed invece è bene che costoro restino dove meriterebbero di stare.

Per far capire i cittadini, in un grande e capiente “ LETAMAIO “ , “ SUGAIA “ per essere chiaro con i contadini come me.

Il calcio dei nostri paesi, se qualcuno si affibbia il ruolo di città, non si offenda, deve mantenere alcuni standard imprescindibili, controllo delle spese, non farsi e non dare illusioni, mantenere le giuste collaborazioni con le amministrazioni pubbliche, senza dover obbligatoriamente soggiogare alle stesse per fini politici, cercare di coinvolgere i paesani, coinvolgere i ragazzi che hanno ancora il gusto di giocare, allontanare tutti coloro che cercano di fare un interesse economico con il calcio, e trarne profitti e benefici personali.

E’ riprovevole sentire parlare di piani di lottizzazione accostati ad una società sportiva, è di dubbio gusto conoscere gli stipendi, non si possono chiamare rimborsi spese, di certi giocatori di prima categoria, ed è troppo facile continuare a far finta di niente.

Carpediem, che si è espresso su Calcio Più, ha ragione ad essere sospettoso, indispettito deluso, perché evidentemente gli sono stati riportati fatti, circostanze e affermazioni che vanno ben oltre il sentito dire, ma non vorrei che si trattasse del solito “Millantatore“, e scomodare l’ufficio indagini mi sembra troppo, è come dire che ci vuole sempre un controllore e un super visore, a scuola per farci studiare, sul pullman per farci pagare il biglietto, in piscina per non farci orinare in vasca, insomma senza il “grande Occhio“ che ci controlla, saremmo un branco di scemi?

Io questo messaggio, non lo lascio passare.

Mentre a Bucanjo, lancio un invito, dopo averlo letto in qua e là nei vari blog delle società di calcio dilettantistiche, ed averne apprezzato il sano spirito sportivo, non ti agitare a cercare di dimostrare il valore ed il prestigio delle prestazioni dei tuoi ragazzi, loro sanno perfettamente cosa stanno facendo, e si impegnano per il “miracolo“ perché non ci sono altre definizioni qualora si verificasse quello che tu speri, e che io ti auguro di cuore.

Poi quando un giorno ci incontreremo, e spero presto, allora in quella circostanza, entrambe avremo la possibilità di valutare e capire, te lo ripeto, sia io con te, che te con me, se le nostre sono solo delle frasi di circostanza, oppure se siamo quello che scriviamo.

Noi giocheremo alla morte, questi play out, come abbiamo sempre fatto, per quelle che sono le nostre possibilità tecniche, non ci sentiamo inferiori alla Pro Livorno, e se per lo meno per una volta la dea bendata, che aiuta i forti e gli audaci, ma che a volte avrebbe bisogno dell’etilometro per verificare le capacità di giudizio, di intendere e volere, si ricordasse anche di noi!!!!!!

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