\\ Home Page : Articolo : Stampa
Salvezza raggiunta
Di Andrea Tognetti (del 19/05/2008 @ 17:23:13, in Campionato 2007-08, linkato 738 volte)
Alcune settimane fa seduto sulla panca dello spogliatoio, accanto a Michelino Cordua da una parte e Marco Bandini dall’altra, prima di un allenamento, il mio istinto da antico tribuno romano, e perché non anche un po’ fuori tempo, mi spinse a rivolgermi ai miei giocatori, con uno dei tanti detti campagnoli che conosco, oltre al “rosso di sera bel tempo si spera“ che detto da me è tutto un programma:

“Male non fare, paura non avere“

e quasi sicuramente avrò aggiunto, “diceva sempre la mia nonna Beppina, e ultimamente anche Diego Della Valle“.

Racchiusa in questa affermazione, ci sta tutto, ma dico tutto il nostro pensiero e il nostro modo di interpretare il calcio, ma soprattutto questo detto racchiude tutta quanta la stagione sportiva appena conclusa.

Siamo finiti in una polemica ridicola, per la malvagità e la vigliaccheria, di chi usa il calcio, per trarne il massimo profitto personale, e cerca di screditare chi come noi, lo fa per pura passione, e per tenere alto il nome della propria società legata da un cordone ombelicale al proprio paese, da chi pensa di scalare il mondo con l’invidia, da chi avendo alzato il capo una tantum crede di poter dettare regole e regolamenti, con me non sfonderete mai.

Il Tre Torri Terricciola, non si presta a giochini o interpretazioni, bieche e meschine, il Tre Torri Terricciola, non ha da spartire niente con nessuno, ne tanto meno a regalato o ricevuto regali, per lo meno da quando nel 1991, con mio padre già sulla via dei cipressini, per l’amore verso questa società che mi aveva cresciuto, deciso con Raffaele di entrare a far parte della dirigenza, assumendo il ruolo di segretario, da allora sono sempre andato a testa alta in ogni campo sportivo, e sono sempre venuto via con una, unica certezza, aver giocato con la massima correttezza, e non aver mai offeso nessuno, e per offesa intendo sia dal punto di vista verbale che come atteggiamento in campo e fuori, altri che vorrebbero insegnarci, non so se possono dire tanto.

Cosa scriverà quella brava personcina, che alcune settimane fa ci sbeffeggiava pronosticandoci una sicura retrocessione?

Io saprei cosa dirgli, ma lo risparmio a voi, perché da persone intelligenti quali vi reputo avrete sicuramente già compreso.

Ora si sprecheranno, i tanti “cosa ti dicevo“, da oggi chissà quanti di coloro, che avevano detto peste e corna, si faranno paladini sventolando festanti i nostri vessilli.

Io chiudo gli occhi e mi tappo gli orecchi, ed in alcuni casi sarò costretto anche turarmi il naso, e vado comunque oltre, ma giù le mani dalla nostra bandiera, lasciatela portare a noi.

Quindi le polemiche, vorremo evitarle, a prescindere, ma quando come in questa annata, nascono per ferire e fare male ai singoli allora sappiamo difenderci, senza guardare in faccia a nessuno, quando poi si innescano personalismi e vendette trasversali, allora per quel che mi riguarda subentra anche una certa dose di innata ignoranza.

Nei giorni di festa, poi ci si dimentica tutto, è come una bella secchiata d’acqua, che porta via tutto lo sporco, i rancori li lasciamo agli altri, vivono sicuramente peggio di noi.

“I risultati vanno a chi se le merita, sono davvero contento.”

E’ questo uno dei tanti sms ricevuti nel dopo partita.

Ex giocatori, ex allenatori, in tanti si sono fatti sentire, qualcuno che invece si doveva far sentire manca all’appello, ma non ci sono problemi, e per l’amor di Dio, lasciamo da parte, lo ribadisco ogni polemica, anche quelle che mi sarebbe garbato, chiarire, partendo dalle più cattive, malevole e vigliacche per arrivare a quelle da tre soldi, ed invece dopo aver aspettato a lungo che questo polverone, si depositasse al suolo, e mi rendesse chiare e visibili quelle che erano solamente ombre, mi sono trovato di fronte a delle inermi statue non di pregiato marmo, ma di carta pesta, e quindi...

“che glielo dico a fare ???“.

Passo oltre.

Non me la sento, nemmeno di usare toni pomposi e trionfali, perché credo che la lotteria dei play out sia micidiale, e vinca la squadra più cinica, quella che affronta la doppia sfida con lo spirito di rivincita più alto, ed il nostro stato d’animo era alle stelle, le nostre motivazioni immensa, la spinta interiore spropositata, i “visi“ dei nostri ragazzi mi piacevano.

Allora, se vi dicessi che non mi meraviglio, di questa impresa, di questa grande impresa, tanto attesa e sperata, che mi dite?

Statene certi, è la verità.

Per noi rimanere in categoria, ha un doppio, triplo, immenso significato, vuol dire, rispettare il progetto triennale, che prevedeva la salvezza, al primo anno, e poi il consolidamento del nostro potenziale, umano ed economico, inteso sia per il consiglio societario che come rosa giocatori, quindi è un punto fondamentale, da cui ripartire per andare avanti.

La tegola della retrocessione, forse avrebbe voluto dire, annientare tutto e tutti, ed invece le cariche che solo le vittorie sanno dare, ha rigenerato anche i più refrattari, che risponderanno ad ogni nostro appello.

Giusti e doverosi meriti ai corretti ragazzi e dirigenti della Pro Livorno, degni eredi di una società tanto gloriosa e rinomata per il sano spirito sportivo, non solo in ambito labronico.

Anni or sono dopo una vittoria entusiasmante del Tre Torri, per una notte intera sognai Lothar Matthaus, centrocampista dell’Inter, che dal fondo mi metteva in mezzo una caterva di cross che puntualmente di testa insaccavo al sette, per la gioia di tutta San Siro.

La mattina quando lo raccontati, non mi ricordo a chi, mi consigliò di fare un salto al più vicino ambulatorio del dottore.

Se raccontassi cosa ho sognato stanotte, farebbero riaprire...

No, ma che case chiuse, farebbero riaprire i manicomi, e io sarei ricoverato a Volterra.

Felicità immensa.

Bellissima festa.

Un bel bagno fuori stagione.

Un freddo cane, ma tanta, tanta contentezza.

TERRICCIOLA, TERRICCIOLA EEEE ... EEEE ... EEEE ...

Godiamoci per lo meno per una settimana, fino al battesimo di Elisa, la bimba di Fabrizio e Antonella, questa immensa gioia, poi cominceremo ad affrontare la messa a punto della prossima stagione sportiva.

Mi scuso con quanti, si sarebbero aspettati chissà quanti fulmini e saette lanciati per incenerire tizio o caio, e che invece mi sono rimasti nella faretra, e che si sono dovuti accontentare di leggere un Tognetti, Andre quasi per tutti, insolitamente pacato e polemicamente scarso, che sia arrivata l’età della ragione???

Aspettate gente, aspettate, vediamo chi ci saluta, e soprattutto da dove arrivano le cartoline...

Io ad esempio, seguendo il consiglio del Guetta, ne ho mandata una a Galliani, spero gradisca.

Oggi come non mai.

Ultima citazione, ... ringrazio Alessio Nannetti, lui sa perché.


F O R Z A   T E R R I C C I O L A