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\\ Home Page : Storico : Calcio in genere (inverti l'ordine)
Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.

Romeo Anconetani... un piccolo ricordo per un grandissimo uomo
Di Andrea Tognetti (del 03/11/2008 @ 19:12:50, in Calcio in genere, linkato 472 volte)
Romeo a Terricciola
Il Presidentissimo Romeo Anconetani

Ho avuto modo di conoscere Romeo Anconetani, in occasione di una delle prime edizioni del Festival della Fragola, quando c’erano ancora i “baracchini“ di legno con il tetto di lamiera, e le pareti erano di un bel canniccio rattoppato.
Si mangiava sulle panche di legno, e nel menù il buon Piernello continuava a mettere fra i contorni : “Insalata di Vallecchi“ e “Fagioli al Fiasco“ e ogni persona che si presentava alla cassa mi chiedeva : “Ma cosa è questa insalata di Vallecchi?“.

Per i Terricciolesi, è semplice da capire, per i “forestieri“ va detto che Vallecchi è una località di Terricciola, resa fertile dal troppo pieno della Fontaccia, fonte attigua alla zona.

Divagazione di colore a parte, il Presidente Anconetani, invitato dall’allora dirigenza del TTT di comune accordo con l’assessore allo sport dell’epoca Luciano Bellini, sorprendendoci, arrivò al Giardino Comunale, il sabato sera, anziché la domenica a pranzo come previsto.
Era accompagnato da diverse persone, e la nostra proverbiale accoglienza venne meno, perché un nugolo di ragazzi, e tanti adulti attorniarono Romeo e il suo seguito, in un morsa talmente affettuosa che coloro che si erano già seduti e stavano consumando la cena, come chi ancora aspettava di compilare il menù, si alzò pensando che fosse successo qualcosa di grave, tanta era la ressa e gli schiamazzi.

Lo stuolo, chiassoso e festante, accompagnò Romeo Anconetani e le persone che facevano parte della sua compagnia, per tutta la cena, con cori e canti, e centinaia di autografi, improvvisati e siglati ovunque.
Alla fine della cena, a tarda ora, il Presidentissimo, volle fare i complimenti alle cuoche, si recò in cucina, e poi passò dalla griglia, fu omaggiato di diversi prodotti locali, non solo fragole.

Per noi era, “L’EVENTO“ dell’anno, e il nostro ospite volevamo trattarlo con tutti i riguardi del caso.

Rilegato come ero, alla cassa della gastronomia, avevo avuto modo di vedere Romeo Anconetani, solo di passaggio, ma con mia grande sorpresa, mentre si stava dirigendo verso il palco per riceve i nostri omaggi, improvvisamente cambiò direzione e venne verso di me.
Emozione alle stelle.

“Buona sera Presidente“ seguita da una calorosa stretta di mano.
“Buonasera“ mi rispose Anconetani.

E aggiunse:
“Come è andata? Abbiamo o non abbiamo incassato?“
“Si abbiamo incassato, ma sabato scorso è piovuto, quindi...”

Il Presidente, chiamò a se la moglie, gli bisbigliò qualcosa ad un orecchio, e la signora, voltandosi e dandomi le spalle, aprì la borsa, cercò qualcosa, e consegnò nelle mani del marito un blocchetto assegni.
Romeo, mi guardò e mi disse “Ma quanti soldi ci vogliono per questo benedetto pallone...“.

Non so quante volte ho inghiottito, poi dopo aver guardato i dirigenti del TTT, che già stavano dicendo:
“Presidente ma che sta facendo, è nostro ospite, non possiamo accettare...“
Mi uscì un sibilato:
“Lasci stare presidente“.

Dopo aver compilato l’assegno Romeo, saputo dai dirigenti che ero un giocatore, del Terricciola, mi chiese in che ruolo giocavo, la mia risposta decisa fu:
“Ho sempre giocato stopper, solo da militare sono stato impiegato come mediano“
“Dove l’hai fatto il militare?“
“A Cosenza e poi a Salerno“
Romeo si voltò verso la moglie e gli disse:
“C’è qui un ragazzo che ha fatto il militare nella Tua Salerno“
Fu cosi che iniziai a parlare con Romeo e Signora, di Salerno e della costiera amalfitana, poi sentendomi in colpa, e non volendo ruffianeggiare, gli dichiarai la mia fede, per la Fiorentina, e che nell’ultima partita di Coppa Italia, a Pisa, tra la sua squadra e la mia squadra, in curva sud eravamo stati bersagliati, da ogni sorta di oggetti.
Romeo mi guardò, e ridendo, con la sua voce caratteristica mi disse:
“Se eri in curva Nord non ti succedeva nulla“.
Poi si recò sul palco, sequestrò il microfono, e si sostituì allo spettacolo.

Romeo era di per se “un vero spettacolo“.
Lo ricordo, volentieri e con tanta simpatia.
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Di Andrea Tognetti (del 18/06/2008 @ 16:07:15, in Calcio in genere, linkato 535 volte)
Sulla vecchia porta che dava accesso alla cantina scavata nel tufo utilizzata dalla famiglia Salvini, in via del Monte c’era scritto con la vernice rossa, divenuta rossiccia, perché sbiadita dal tempo “W ITALIA“, sotto era stato aggiunto con una tecnica simile al graffito, usando un oggetto appuntito, presumibilmente un coltellino, “M (abbasso) FRANCIA“.

Queste due scritte che venivamo attribuite ad alcuni ragazzi dell’epoca, si diceva fossero state apposte dopo i campionati del mondo del 1938, vinti dall’Italia di Pozzo, dove gli azzurri nei quarti di finale sconfissero i cugini transalpini, in casa loro, per 3 a 1.

Quella porta, cosi come quella cantina, non ci sono più, ma quella scritta mi torna in mente tutte le volte, e negli ultimi tempi accade spesso, che la nostra nazionale di calcio incontra la Francia.

Ieri sera, in ordine di tempo, l’ultima sfida, e una bella e sonora vittoria, alla faccia di tutti quelli, che per un motivo o per un altro si aspettavo l’eliminazione degli azzurri, e di questo ne avrebbero gioito.

Vi meravigliate ?

Basta leggere la sera dopo cena, che messaggi arrivano nei vari forum sull’argomento, e c’è da mettersi le mani nei capelli, già il fatto che fare il tifo contro questa o quella squadra di club, per me è una assurdità pazzesca, o si sostiene oppure non ci interessa, figuriamoci quando gioca la Nazionale.

Tifosi di grandi club professionistici, che non esitano a dichiararsi contro la nostra Nazionale, e tengono per un'altra Nazione, dove magari milita il loro idolo. Ma fatemi il piacere.

Mi era già successo anni or sono di avere uno scambio di battute con un tifoso viola, come me, perché in un Argentina – Italia era per i sudamericani, per il solo fatto che tra gli azzurri non c’era nessuno della Fiorentina.

Mi chiedo, ma i tifosi del Bayer di Monaco, fanno il tifo per l’Italia, perché il loro beniamino è Luca Toni?

Quelli del Barcellona faranno tifo per gli azzurri perché il loro idolo è Zambrotta?

Non credo, comunque inutile scandalizzarsi più di tanto sono cose sempre esistite.

Come si fa ad essere per il Belgio, (testimonianza personale) in un Italia - Belgio di tanti anni or sono vista al Bar Centrale da Spallino? Per il Belgio, si avete capito bene.

Come si fa (altra testimonianza personale) a fare il tifo per la Russia, in un Italia – Russia giocata a Napoli, tanto tempo fa, questa volta seguita in televisione al Circolo dei Combattenti, tanto da arrivare a dire dopo una punizione assegnata alla Russia, “Vai meno male è punizione per noi“.

Ma noi chi ?

Noi siamo italiani, “coulo singolo“ e “couli in gruppo“ e la nostra nazionale rappresenta l’Italia, siamo quelli azzurri. Mi fermo. Si mi fermo perché rischierei di andare troppo in là, dove il calcio non attecchisce, ed è bene che non attecchisca.

Sono ben 35 le sfide tra i nostri e i cugini transalpini, e per gli amanti della statistica noi abbiamo vinto 18 volte, 8 sono stati i pareggi e 9 le sconfitte, abbiamo segnato 84 gol e ne abbiamo subiti 54.

Ne ricordiamo alcune, la prima partita, a Milano nel 1910, vinta dall’Italia, per 6 a 2, poi ai mondiali del 1938, come già ricordato prima, facendo un lungo salto nel tempo, ricordiamo la partita giocata ai mondiali del 1978 in Argentina, dove gli azzurri di Bearzot con le reti di Paolo Rossi e Zaccarelli, batterono la Francia per 2 a 1, la rete francese fu segnata da Lacombe.

Ai mondiali del 1986 in Messico, fummo sconfitti per 2 a 0 e rispediti a casa mentre i francesi approdarono ai quarti di finali, le reti furono messe a segno da Platini e Stopyra, è la prima delusione personale patita in una gara contro la Francia, ma il peggio deve ancora venire, e nemmeno una volta sola.

Ecco la prima, bastonata tra capo e collo, i Mondiali in Francia nel 1998, quarti di finale, a Parigi, stadio Saint Denis, partita finita 0 a 0, supplementari pure, si va ai rigori, Zidane gol, Roberto Baggio gol, Lizarazu parato, Albertini parato, Trezeguet gol, Costacurta gol, Henry gol, Vieri gol, Blanc gol, Gigi Di Biagio traversa, io a terra come Di Biagio, e l’Italia a casa.

Ecco la seconda, la peggiore in assoluto, come prendere in pieno un treno all’uscita da una galleria, avevamo già preparato le sciarpe i cappelli, e io mi ero già messo il giacchetto per andare a fare festa, restavamo in casa per scaramanzia, mentre per il lungomare di Castiglioncello si udivano i clacson delle auto e le urla dei ragazzi giovani, vi sto raccontando della Finale dei Campionati Europei del 2000, 2 luglio del 2000, giocavamo a Rotterdam, in panchina Dino Zoff, stavamo vincendo per 1 a 0, grazie ad una rete messa a segno da Marco Del Vecchio, mancavano 15, si ve lo ridico QUINDICI secondi alla fine, ... Wiltord pareggiò.

GELO SU CASTIGLIONCELLO, nonostante fosse estate piena, quasi solleone.

Poi, il golden gol di David Trezeguet, non ci crederete, ma il solo fatto di ricordarlo, mi ha fatto sentire lo stomaco anche dopo tanti anni. Come ci rimasi male, il lungomare ammutolì, raramente passava qualche auto, il silenzio irreale era rotto solo dai guaiti di contentezza del cane dei miei vicini.

Poi però arrivò il 9 luglio 2006, Berlino e in un solo colpo, ci riprendemmo tutto quanto, con gli interessi e gli interessi sugli interessi, come le banche. Buffon, Zambrotta, Cannavaro, Materazzi, Grosso, Pirlo, Gattuso, Camoranesi (Del Piero), Totti (Iaquinta ), Perrotta (De Rossi), Toni, e la sequenza dei rigori, Pirlo gol, Wiltord gol, Materazzi gol, Trezeguet traversa (bene, fa scopa con il Golden Gol), De Rossi gol, Abidal gol, Del Piero gol, Sagnol gol, Grosso gol e ......... CAMPIONI DEL MONDO.

Le altre sfide, o meglio le ultime sfide prima di ieri sera, sono state quelle del girone valido per le qualificazioni all’ Europeo 2008, in Francia fummo sconfitti per 3 a 1, per l’Italia segnò Alberto Gilardino, neo acquisto viola, e al ritorno a Milano fu un salomonico pareggio per zero a zero.

Ah dimenticavo, lo sapete come si chiamava il cane dei miei vicini? Napoleone, e lo sapete come misi il nome al mio gatto? Waterloo, eh Dio bono un po’ per uno in collo a mamma.
 
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