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\\ Home Page : Storico : Vi presento... i Grandi Biancoazzurri (inverti l'ordine)
Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.

Di Andrea Tognetti (del 31/10/2007 @ 17:26:17, in Vi presento... i Grandi Biancoazzurri, linkato 1005 volte)
Fabio Chetoni,
il suo invidiabile curriculum calcistico, in giro per un ventennio in mezza Toscana.

Pontedera: dai giovanissimi regionali sino all'esordio in serie D con la 1° squadra nel 1982 all? eta' di 17 anni, dove al primo anno vinse il campionato e i granata furono promossi in C2. Poi un continuo peregrinare in tante società, e precisamente,

Sextum Bientina: 3 anni, 1° categoria
Piombino: 1 anno, 1° categoria e vittoria campionato
Campese: 1 anno, 1° categoria
Orentano: 2 anni, 1° categoria e vittoria campionato
Porcari: 1 anno, 1° categoria e vittoria campionato
J.Lari: 2 anni, 1° categoria con vittoria campionato e un Campionato di Promozione
Guasticce: 1 anno, Campionato di Promozione
Terricciola: 1 anno, 1° categoria
Sextum Bientina: 2 anni, 1° categoria
Chianni: 1 anno, 1° categoria
Uliveto Terme: 1 anno, Campionato di Promozione
Lajatico: 1 anno, 1° categoria
Santacrocese: 1 anno, 2° categoria
Terricciola: 4 anni, 2° categoria


Poi a 41 anni, non resta che appendere le scarpe al chiodo? Nemmeno per sogno, allenatore a Crespina, dove al primo anno riesce a conquistare la promozione in Seconda Categoria.
Ricordo volentieri che nella rosa del Crespina,vi erano tanti nostri ex giocatori, Alessandro Lupi, Geni e Simone Bigliazzi, Andrea Signorini e Giulio Quattrini.
La stagione sportiva in corso, sancisce il terzo anno consecutivo alla guida del sodalizio Crespinese, al quale auguriamo un bel campionato.

Cercheremo di dare un po? di morale, al nostro carissimo amico, per i non addetti ai lavori, al Crespina sono stati tolti ben 6 punti, per un veniale errore, aver utilizzato un ragazzo ex juniores, che doveva scontare una squalifica, ed allora incominciamo con Fabio Chetoni la rassegna di coloro che sono stati con noi, e che grazie alla loro militanza nel Tre Torri Terricciola, oggi annoveriamo nella lista degli amici più cari.

Fabio, il cui curriculum calcistico è paragonabile, solo a quello di Bobo Vieri, venne a giocare con noi al nostro esordio in prima categoria, era il 1995, a volerlo insistentemente fu l?allora D.S. Sergio Donati, in arte Fasorra, che lo aveva avuto con se a Lari, insieme a Fabio arrivò, l?insuperabile Riccardo Borsacchi.
Fabio, fu inizialmente una sorta di oggetto misterioso, non trovava i tempi e gli spazi giusti, e secondo me snobbava la categoria, ma non disdegnava la tavola.

Poi seppe farsi valere, mise in campo tutta la sua esperienza, incominciò a fare il leader, e divenne il capo-popolo della squadra, incominciava a fare le prove tecniche di allenatore, il suo fare allegro e scherzoso, fuori dal campo, si conciliava con la grinta, la potenza e la bravura che metteva in campo, e che pretendeva, quasi sempre ottenendola dai suoi compagni di squadra.

Il Tre Torri non navigava in buone acque, ma lo spirito era quello giusto, lottare, lottare e poi lottare, mai una assenza agli allenamenti, mai nessun screzio tra giocatori, motivazioni sempre forti, totale sintonia tra la squadra e la società.

Ricordare quegli anni, fa uscire spontaneo un ?Be? mi tempi?, una volta alla settimana a cena tutti insieme, sempre e rigorosamente in sede, Angiolo faceva le penne al ragù, la schiacciata la portava Luciano Londi, salame, prosciutto, salsicce e ?sorpressata? del Bacciarelli, e vino... di chi era, era, non avanzava mai niente e pensare che tutte le volte aumentavamo (le dosi) l?ordinazione.

Rammento anche diversi dopo cena, ma qui la memoria mi fa difetto, e sono costretto a fermarmi, caso mai mi tornasse, ve lo farò sapere.
Al termine del girone di andata, il ruolino di marcia di Fabio Chetoni, non era dei più esaltanti, sei reti, quattro rigori presi ed un numero esagerato di punizioni dal limite, ed anche la nostra classifica era languida, stazionavamo nei quartieri bassi, ma parecchio bassi.
Mancavano sette gare al termine, ed il giovedì sera a cena, dopo una sconfitta di misura, l?ennesima, condita dai soliti legni colpiti, da qualche decisione assurda del direttore di gara, quando ancora la lucidità mentale non ci faceva difetto, facemmo un patto, ?CI SALVEREMO?, era una impresa quasi impossibile, ma le vittorie dovevano arrivare, la sfortuna doveva ritornarci quello che ci aveva tolto, la domenica successiva ci aspettava la temibile trasferta di Chianni, e le gare successive erano un susseguirsi di incontri a dir poco proibitivi.
Iniziò cosi, una stupenda cavalcata, che ci avrebbe portato alla salvezza, vittoria a Chianni, a Massa Marittima, in casa con il Rosignano, insomma su sette gare ne vincemmo sei di fila e ci salvammo con una domenica di anticipo, raggiungendo matematicamente la salvezza, il goal che sanciva la permanenza in Prima Categoria, fu messo a segno da Riccardo Borsacchi, con un bolide su calcio di punizione. Ancora oggi a distanza di tanti anni, attribuisco a questa serie di vittorie, un valore inestimabile, forse è ancora la gioia più bella, ma non voglio mancare di rispetto ad altre vittorie, promozioni o quant?altro, si trattò però di un miracolo calcistico, credo, anche se mi auguro il contrario, irripetibile.

Non ricordo quanto tempo continuammo a fare festa, mi ricordo solo una grande felicità, ed una grande partecipazione di pubblico, forse l?ultimo coinvolgimento del paese tutto, eguagliato solo per i festeggiamenti del 60° anniversario della fondazione del Tre Torri, anno 2006, al quale Fabio prese parte e ricevette, un meritato riconoscimento.

Nel campionato successivo, Fabio venne contattato, da diverse società, come era prevedibile, e sapendo che le nostre casse erano ridotte al lumicino, si fece carico di gestire e portare a termine, la trattativa con il Sextum Bientina, ed alla riapertura delle liste nel mese di novembre, facendomi rimpinguare le casse societarie, passò al sodalizio bientinese.
Il suo esordio, fu eccezionale, due reti, interviste sul giornale, e riprese televisive, tribuna tutta in piedi per salutarlo a fine gara. Che personaggio!

Dopo diversi anni, accettò di tornare a fare la chioccia, quattro anni, uno più bello dell?altro, per serietà ed impegno, per essersi sentito giocatore, allenatore consigliere, e perché no anche un po? presidente.
Fabio ha chiuso a Terricciola la sua lunga e bella carriera di calciatore, e da bomber di razza non poteva che chiuderla con una rete, difatti con una stupenda girata al volo, di destro fece secco il malcapitato portiere ospite, sto parlando della gara tra Tre Torri ? Spes Livorno, risultato finale 2 ? 0.

Mi lega a Fabio, una forte amicizia, e non perdo occasione per sentirlo, non solo per canonici auguri delle feste, mi fa piacere invitarlo alle nostre manifestazioni, e dalla puntualità con la quale partecipa, credo che il piacere anzi ne sono certo sia reciproco.
Una puntina di rammarico? Ma forse si. Credo mi sia mancato il guizzo giusto, quello di dargli la possibilità di iniziare a fare l?allenatore a Terricciola, ma sono convinto ed al tempo stesso contento per lui, che stia facendo bene ed ottenendo dei grandi risultati a Crespina, dove mi sembra di capire, che dopo una lunga assenza calcistica, si stia formando una bella, e sana società, che ricorda un po? le nostre passate esperienze.

Un abbraccio a Fabio, e mi consenta, come direbbero ad Arcore, di conclude a modo mio.

FORZA TERRICCIOLA
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Vi presento... i Grandi Biancoazzurri: Angiolo Parri
Di Andrea Tognetti (del 09/03/2007 @ 16:24:49, in Vi presento... i Grandi Biancoazzurri, linkato 567 volte)
Angiolo, pensieroso, legge su Stadio la formazione del Tre Torri.

Angiolo Parri,
riveste in seno al consiglio societario, il ruolo di cassiere.

Mentre a livello sportivo è un cardine della squadra come guardialinee, aggiungo senza possibilità di smentita il più onesto delle categorie dilettanti a livello internazionale.

La sua esperienza calcistica, come portiere con la maglia del Tre Torri è avvenuta a più riprese, la prima risale alla fine degli anni '60 con la squadra Juniores, poi successivamente per alcuni anni a venire, quando militavamo ancora in terza categoria.

Il suo coinvolgimento in società, come spesso accade per i padri dei giocatori, è avvenuto con l'inserimento in squadra prima del figlio Alberto, anno 1993, poi subito a ruota dell'altro figlio Patrizio, entrambe divenuti due colonne portanti della squadra, Alberto grandissimo difensore, nonché capitano, Patrizio come portiere di assoluto valore.

Da allora Angiolo, ad ogni consiglio, ad ogni partita, amichevoli comprese, e comunque ad ogni manifestazione organizzata dal Tre Torri, risponde sempre presente, se il nostro consiglio fosse paragonabile e raffigurato come una mano, sicuramente lui sarebbe il pollice, e non solo per le dimensioni.

Per anni la famiglia Parri, la domenica si riuniva, alla partita, allorché, Daniela, raggiungeva gli uomini di casa, credo non abbia perso una partita dei figli.

Erano, mi sia permesso ricordarlo anni "d'oro" per il rapporto umano che si era creato tra giocatori e dirigenza, era veramente una grande famiglia, arrivammo alla prima categoria, e riuscimmo a salvarci con una impresa che rimarrà indelebile nella storia del calcio paesano, nelle ultime sette gare, ne vincemmo sei, raggiungendo la salvezza con una domenica di anticipo, a Massa Marittima, dove vincemmo per due a zero, reti di Tristano e Alberto.

Ma torniamo a Angiolo, imparandolo a conoscere, frequentandolo un tempo assai più di oggi, molte cose in lui sono da apprezzare, una su tutte l'onestà nella vita e nei rapporti umani, per me lo dico in tutta sincerità è stato un maestro di vita, lo dico con il cuore, i suoi silenzi, durante le discussioni, i dibatti, le semplici conversazioni, che un tempo mi mettevano a disagio, oggi sono letti ed interprati con il semplice scambio di sguardi, insomma io lo capisco senza che apra bocca.

Si è perfezionato nel corso degli anni, oltre che come falegname, e non poteva essere altrimenti visto i lunghi anni di esperienza lavorativa, anche come cuoco, infatti ad ogni festa indossa i panni del cuoco, e schiumarola in mano, cuoce e condisce quintali di pasta, la gioia dei commensali.

E poi lasciatemelo dire, quando fa il pranzo, con menù a base di caccia, sarebbe da premio Oscar.

Il Tre Torri, sicuramente a bisogno di tutti, ma di Angiolo in particolare, non me ne vogliano tutti gli altri.
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